I limiti al diritto di recesso quando il bene è «su misura»

Quesito: Ho acquistato, con una vendita conclusa al di fuori dei locali commerciali, una tenda per la mia veranda. Due giorni dopo ho inviato un messaggio via Pec (posta elettronica certificata) esercitando il diritto di recesso. L’azienda venditrice sostiene che, essendo la tenda un prodotto su misura, ex articolo 59 del Codice del consumo (Dlgs 206/2005), non posso esercitare il diritto di recesso. Ho fatto presente che la norma citata mira a evitare che i beni, una volta prodotti e consegnati al consumatore, siano restituiti al produttore, che a quel punto avrebbe difficoltà a venderli, mentre, se la consegna non c’è stata e, soprattutto, se il prodotto non è stato ancora lavorato, il diritto di recesso può essere esercitato, come del resto chiarito dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato nel provvedimento 26820 del 25 ottobre 2017. Chi ha ragione?

Risposta: La disciplina generale per gli acquisti effettuati al di fuori dei locali commerciali stabilisce la possibilità di esercitare il diritto di recesso entro 14 giorni dall’acquisto, tranne nel caso previsto dall’articolo 59 del Codice del consumo, che fa riferimento ai beni personalizzati, e cioè a quelli caratterizzati dall’effettiva irreversibilità delle modifiche apportate al bene, tali da rendere il ripristino tecnicamente impossibile o eccessivamente oneroso, come chiarito dall’Autorità garante del mercato.

Nella situazione descritta, in caso di comprovata mancata lavorazione iniziale del prodotto acquistato, viene a mancare il requisito dell’impossibilità della riduzione in pristino sopra descritta, con conseguente inapplicabilità dell’articolo 59 e con il riconoscimento della facoltà di esercizio del recesso da parte del consumatore.