Senti spesso parlare di marchio "collettivo" e non sai cosa sia?
Si deposita per la registrazione un marchio collettivo quando più imprese o più attività, insieme, hanno la necessità di garantire particolari caratteristiche qualitative di prodotti e servizi ed a contraddistinguerli per la loro specifica e particolare natura, qualità o provenienza.
E' proprio questa "collettività" che lo differenzia dal marchio individuale, che, invece, si deposita (e registra) proprio per contraddistinguere il prodotto di una determinata impresa da quelli delle altre imprese.
Il marchio collettivo è utilizzato sempre più frequentemente in Italia, in particolare da parte dei consorzi di tutela dei nostri prodotti agro-alimentari tipici, come ad esempio il Parmigiano Reggiano, oppure i prodotti del Consorzio di Parma.
Non bisogna confondere la tutela derivante dall'indicazione geografica tipica con quella derivante dal marchio collettivo.
Unico elemento essenziale per la titolarità del marchio collettivo è la funzione effettiva svolta dalla persona giuridica (impresa, associazione riconosciuta o anche di fatto, privato o pubblico) che deve essere di protezione e garanzia di determinati prodotti o servizi.
Il regolamento d’usoè l'unico documento sul quale si basa la domanda di deposito e registrazione; il regolamento deve essere depositato in sede di deposito e deve contenere clausole relative alle modalità d’uso e concessione, nonché ai relativi controlli e sanzioni.
Di solito, la persona giuridica preposta al deposito é un consorzio che controlla e garantisce standard qualitativi, provenienza e composizione di un prodotto, regola l'uso del marchio collettivo e lo concede solo ai prodotti che rispettano i criteri stabiliti. Garantendo così, anche un determinato "certificato di qualità" per il consumatore.