Pigrizia e lavori rifiutati possono far perdere l’assegno
Quesito: Se l’ex rifiuta, per inerzia o perché le reputi inadeguate al suo titolo di studio o alla sua professionalità, delle opportunità di lavoro che potrebbero renderlo autonomo rischia di perdere l’assegno?
Risposta: La situazione va valutata caso per caso. La Cassazione, con ordinanza 289/2021, ha per esempio affermato che spetta l’assegno alla divorziata over 50 che non si rechi ai colloqui di lavoro né ad un centro per l’impiego vista la difficoltà di collocarsi. Assegno revocato, invece, alla 46enne pigra ma in condizioni di salute non ostative all’attività di addetta alle pulizie già svolta occasionalmente (Cassazione 2653/2021). E alla separata che rifiuti le proposte lavorative ricevute non basterà addurne l’inadeguatezza alla laurea conseguita e alle sue aspirazioni per godere del mantenimento (Cassazione 5932/2021). Tuttavia, non meriterà la riduzione dell’assegno l’ex moglie che abbia sacrificato la propria carriera privilegiando quella del marito e contribuendo così alla formazione del patrimonio familiare (Cassazione 3852/2021). L’assegno divorzile, infatti, ha natura perequativo-compensativa per cui nel confrontare le situazioni economiche delle parti, andrà valorizzato pure l’apporto concreto fornito alla vita matrimoniale dal consorte economicamente debole (Cassazione 5603/2020).