Avvocati specialisti
Di cosa parla la riforma in Gazzetta?
Sabato 12 dicembre sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale n. 308 le nuove disposizioni circa il regolamento per il conseguimento e il mantenimento del titolo di avvocato specialista, in vigore dal 27 Dicembre 2020.
L’avvocato può conseguire il titolo di specialista in non più di due settori di specializzazione.
Sembra chiusa quindi una vicenda aperta da più di cinque anni: basti pensare che il decreto pubblicato in G.U. va a modificare il dm 144 del 12 agosto 2015. Il precedente decreto individuava tre profili di specializzazione: diritto amministrativo, penale e civile. Il civile prevedeva poi una ulteriore suddivisione, mentre l’amministrativo e il penale rimanevano generici.
Proprio su questo punto, prima il Tar Lazio e poi il Consiglio di stato (sentenza 5575/2017) avevano bocciato il decreto, stabilendo come fosse necessaria una ulteriore suddivisione. Il Cnf ha così integrato le materie (si veda elenco sotto).
Il titolo di avvocato specialista potrà essere conseguito in due modi: o avendo preso parte con esito positivo negli ultimi cinque anni a un corso di specializzazione oppure dimostrando di aver conseguito nella materia una comprovata esperienza, che verrà certificata tramite un colloquio.
Nella prima versione del decreto, per la comprovata esperienza era necessario aver trattato negli ultimi cinque anni almeno 15 incarichi per anno. Ora ne basteranno dieci. Il colloquio per la conferma dell’esperienza è stato uno dei punti criticati dal Consiglio di stato, che chiedeva maggiore terzietà rispetto ai poteri attribuiti al Cnf nella nomina dei componenti del collegio: per superare il problema è stato deciso che dei cinque componenti, quattro saranno nominati dal ministero.
L’avvocato può conseguire il titolo di specialista in non più di due dei seguenti settori di specializzazione:
diritto civile;
diritto penale;
diritto amministrativo;
diritto del lavoro e della previdenza sociale;
diritto tributario, doganale e della fiscalità internazionale;
diritto internazionale;
diritto dell’Unione europea;
diritto dei trasporti e della navigazione;
diritto della concorrenza;
diritto dell’informazione, della comunicazione digitale e della protezione dei dati personali;
diritto della persona, delle relazioni familiari e dei minorenni;
tutela dei diritti umani e protezione internazionale;
diritto dello sport.
Ad ogni settore afferiscono i seguenti indirizzi
Diritto civile:
diritto successorio;
diritti reali, condominio e locazioni;
diritto dei contratti;
diritto della responsabilità civile, della responsabilità professionale e delle assicurazioni;
diritto agrario;
diritto commerciale e societario;
diritto industriale, della proprietà intellettuale e dell’innovazione tecnologica;
diritto della crisi di impresa e dell’insolvenza;
diritto dell’esecuzione forzata;
diritto bancario e dei mercati finanziari;
diritto dei consumatori.
Diritto penale:
diritto penale della persona;
diritto penale della pubblica amministrazione;
diritto penale dell’ambiente, dell’urbanistica e dell’edilizia;
diritto penale dell’economia e dell’impresa;
diritto penale della criminalità organizzata e delle misure di prevenzione;
diritto dell’esecuzione penale;
diritto penale dell’informazione, di internet e delle nuove tecnologie.
Diritto Amministrativo:
diritto del pubblico impiego e della responsabilità amministrativa;
diritto urbanistico, dell’edilizia e dei beni culturali;
diritto dell’ambiente e dell’energia;
diritto sanitario;
diritto dell’istruzione;
diritto dei contratti pubblici e dei servizi di interesse economico generale;
diritto delle autonomie territoriali e del contenzioso elettorale;
contabilità pubblica e contenzioso finanziario-statistico.»;