Tenore di vita sotto la lente se il divorziato va a convivere

Quesito: Il divorziato che instauri una convivenza di fatto con un’altra persona perde automaticamente l’assegno o il giudice potrebbe decidere di conservargliene il diritto?

Risposta: Secondo la tesi prevalente l’avvio di una convivenza, quindi la nascita di un’altra famiglia, spezzerebbe per sempre ogni legame matrimoniale inclusa la solidarietà post coniugale con estinzione automatica del diritto all’assegno (Tribunale di Savona 150/2019). Assegno che non rivivrà ove cessi la coabitazione. A maggor ragione, rischierà il mantenimento il separato che intraprenda una convivenza duratura e connotata da progettualità di vita presumendosi che i partners si aiutino con le rispettive risorse (Cassazione 16982/2018).

Tuttavia, almeno sul versante divorzio, l’ordinanza 28995/2020 ha sollecitato l’intervento delle Sezioni unite per stabilire se, instaurata una stabile convivenza, l’ex economicamente debole perda il mensile automaticamente o se – visto il contributo dato al patrimonio familiare e dell’altro coniuge e stante la funzione retributivo compensativa dell’assegno – possa conservarlo.

Si tende, così, a subordinare la revoca ad un’indagine tesa ad accertare se la convivenza abbia davvero migliorato le condizioni del beneficiario.

Fonte: Il Sole 24 Ore