Per la locazione transitoria, basta l’accordo tra le parti
Quesito: Per la locazione di un immobile a studenti universitari, oltre alla registrazione del contratto a uso transitorio, c’è anche bisogno di un’autorizzazione da parte del Comune?
Risposta: La validità dei contratti di locazione stipulati per soddisfare esigenze abitative transitorie non è subordinata ad alcuna preventiva autorizzazione da parte del Comune ove è ubicato l’immobile oggetto della locazione, ma solamente al rispetto delle regole dettate dal Dm Infrastrutture e trasporti del 16 gennaio 2017, che prevedono, per gli immobili ricadenti in comuni con un numero di abitanti superiore a 10.000 e ad alta tensione abitativa, un valore minimo e un valore massimo del canone, a seconda delle fasce omogenee previste nel decreto stesso. Gli accordi possono prevedere variazioni fino a un massimo del 20% dei valori indicati nel decreto, tenuto conto, anche per specifiche zone, di particolari esigenze locali. La specificazione e la documentazione della necessità abitativa transitoria da parte del conduttore, o della necessità di riottenere la disponibilità dell’immobile nei tempi pattuiti da parte del locatore, valgono ad attribuire concretezza e credibilità alle esigenze prospettate da entrambe le parti. I motivi della transitorietà sono individuati nelle fattispecie dettate dagli accordi locali.