Concorso in magistratura

Novità in bozza Recovery Plan

Novità interessanti stanno per essere introdotte dal "Recovery Plan" in merito all'accesso alla carriera di magistrato.

Di seguito alleghiamo i file della bozza e della relazione. In entrambe è chiara la volontà del legislatore di "snellire" il percorso del giovane laureato in giurisprudenza che vuole accedere alla carriera di magistrato.

Primo fra tutti salta all'occhio, a pagina 58 della bozza, che "In relazione alle norme di ordinamento giudiziario che producono effetti di efficienza nella complessiva gestione delle risorse umane, si devono segnalare: la riduzione dei tempi di accesso alla carriera di magistrato che consente ai laureati di partecipare direttamente al concorso, riducendo l'età media di accesso alla magistratura e rendendola appetibile anche per quei giovani particolarmente dotati che, invece, per tempi lunghi attuali, intraprendono carriere diverse; ".

Approfondendo l'intenzione del legislatore in merito alla questione, non resta altro che dare un'occhiata al dossier "Riforma dell'ordinamento giudiziario e del Consiglio superiore della magistratura", del 13 Ottobre 2020, che meglio sviscera il contenuto del disegno di legge, e nel quale, all'articolo 4 sulla "Riduzione dei tempi per l’accesso in magistratura" troviamo: "L’articolo 4 detta principi e criteri direttivi per la riforma della disciplina dell’accesso alla magistratura, con l’intento dichiarato di ridurre i tempi che intercorrono tra la laurea dell’aspirante magistrato e la sua immissione in ruolo, così da “abbassare l’età media dell’ingresso in magistratura” e da “evitare quei lunghi periodi di attesa che precludono la partecipazione al concorso agli appartenenti alle famiglie meno abbienti” (cfr. relazione illustrativa)" e continua asserendo che "Il Governo, nell’esercizio della delega dovrà:

  • consentire la partecipazione al concorso in magistratura ai laureati in giurisprudenza, senza richiedere ulteriori titoli o pregresse esperienze professionali; si dovrà dunque abbandonare il modello del concorso di secondo grado (comma 1, lett. a).

  • consentire lo svolgimento del tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari anche ai laureandi in giurisprudenza, senza attendere, come oggi previsto dall’art. 73 del decreto-legge n. 69 del 2013, il conseguimento della laurea. In particolare, il Governo è delegato a prevedere la facoltà di svolgere il tirocinio dopo il superamento dell’ultimo esame del corso di studi in giurisprudenza, nelle more della discussione della tesi di laurea (comma 1, lett. b).

  • prevedere che la Scuola superiore della magistratura possa organizzare, anche in sede decentrata, corsi di preparazione al concorso per magistrato ordinario per laureati che abbiano in corso o abbiano svolto il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari (v. sopra). I costi di partecipazione dovranno essere parametrati alle condizioni reddituali dei partecipanti.

  • prevedere una riduzione delle materie oggetto della prova orale del concorso per magistrato ordinario, mantenendo almeno le seguenti: diritto civile, diritto penale, diritto processuale civile, diritto processuale penale, diritto amministrativo, diritto costituzionale, diritto dell’Unione europea, diritto del lavoro ed ordinamento giudiziario, fermo il colloquio in lingua straniera,

Si ricorda che attualmente, mentre la prova scritta consiste nello svolgimento di tre elaborati teorici, rispettivamente vertenti sul diritto civile, sul diritto penale e sul diritto amministrativo, la prova orale verte su:

a) diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romano;

b) procedura civile;

c) diritto penale;

d) procedura penale;

e) diritto amministrativo, costituzionale e tributario;

f) diritto commerciale e fallimentare;

g) diritto del lavoro e della previdenza sociale;

h) diritto comunitario;

i) diritto internazionale pubblico e privato;

l) elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario;

m) colloquio su una lingua straniera (a scelta fra inglese, spagnolo, francese e tedesco).

In base alla delega, dunque, il Governo potrebbe eliminare dalla prova orale le seguenti discipline:

      • elementi fondamentali di diritto romano;

      • diritto tributario;

      • diritto commerciale e fallimentare;

      • diritto della previdenza sociale;

      • diritto internazionale pubblico e privato;

      • elementi di informatica giuridica.

Insomma, potrebbero cambiare molte cose: potrebbe essere abolita la necessità di specializzarsi in professioni legali o di avere il titolo di avvocato o ricercatore per accedere al concorso in magistratura. Ciò comporta un notevole abbassamento dell'età dei partecipanti al concorso e un notevole aumento del numero degli stessi.

Presto sapremo quale sarà la verità.

recovery-plan-bozza.pdf
01178010.pdf